Osservatorio sulla Cassazione – Agosto-Settembre 2022
12 Ottobre 2022
Non omologabile il piano del consumatore se la percentuale destinata ai creditori è troppo esigua Cass. civ., sez. I, 26 settembre 2022, n. 28013 – ord. Nell'ambito delle procedure di sovraindebitamento il piano del consumatore non può essere omologato dal Tribunale se la percentuale offerta ai creditori chirografari è di “assai esigua entità”. Il piano, infatti, difetta della causa concreta consistente nella regolamentazione della situazione di sovraindebitamento mediante il soddisfacimento effettivo, seppur parziale, dei creditori.
Anticipazione del deposito effettuato dall'avvocato ai fini dell'ammissione alla procedura di concordato preventivo Cass. civ., sez. I., 6 settembre 2022, n. 26176 - ord. La Corte di cassazione ha respinto il ricorso di un avvocato che aveva anticipato al proprio cliente la somma necessaria ai fini dell'ammissione al concordato, in quanto “fatto" del tutto diverso ed estraneo al contratto d'opera intellettuale. Ha chiarito, infatti, che il deposito di cui all'art. 163, comma 2, n. 4), l. fall., qualora costituito dal professionista che assiste l'imprenditore che domanda l'ammissione al concordato, non può reputarsi funzionalmente collegato alla prestazione d'opera intellettuale.
Liquidazione dell'attivo fallimentare: scelta della procedura competitiva deformalizzata (art. 107, c.1, l. fall.) Cass. civ., Sez. I, 5 settembre 2022, n. 26076 - ord. In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, qualora il curatore opti per una procedura competitiva deformalizzata ex art. 107, comma 1, l.fall., l'avviso di vendita costituisce nondimeno la lex specialis di essa, fissando regole inderogabili di trasparenza e correttezza anche a salvaguardia della parità fra gli offerenti, il che postula che, ove lo stesso preveda la decadenza dell'aggiudicatario per mancato versamento del saldo prezzo nel termine indicato, non sia concedibile una proroga ex post, a richiesta dell'interessato, salvo che questi non dimostri di essere incorso nella decadenza per causa non imputabile, secondo quanto previsto dall'art. 153, comma 2, c.p.c.
Proposta di concordato fallimentare con liberazione immediata del fallito Cass. civ., Sez. I, 2 settembre 2022, n. 25924 – sent. In tema di concordato fallimentare, non si applica il divieto di accollo liberatorio del debito di imposta previsto dall'art. 8, comma 2, Statuto del contribuente (l. n. 212/2000) alla proposta di concordato fallimentare da parte del terzo, con liberazione immediata del fallito ai sensi dell'art. 137, comma 7, l. fall.,
Fallimento del datore di lavoro e conseguenze in tema di ammissione allo stato passivo delle quote di TFR Cass. civ., sez. lav., 1° settembre 2022, n. 25838 - ord. Il pagamento della CIGD spetta, qualora il lavoratore non sia rioccupato alla cessazione del periodo alle dipendenze del datore di lavoro, al Fondo sociale per l'occupazione e la formazione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali; con la conseguenza che, in caso di fallimento del datore di lavoro, il dipendente non ha diritto all'ammissione allo stato passivo del credito per le quote di TFR maturate in tale periodo, ma di quelle del periodo anteriore trasferite nel Fondo di Tesoreria, di cui non sia provato il versamento da parte del datore di lavoro. Reati commessi dal fallito durante l'esercizio provvisorio dell'impresa: il sequestro preventivo prevale sul fallimento Cass. pen., sez. III , 30 agosto 2022, n. 31921 - sent. In tema di rapporti tra sequestro preventivo finalizzato alla confisca e fallimento, una lettura che valorizza le norme del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza impone di ritenere che il sequestro preventivo prevale sempre sulle procedure concorsuali.
Da quando decorre il termine per proporre la domanda di equo indennizzo per irragionevole durata di una procedura fallimentare? Cass. civ., sez. II, 4 agosto 2022, n. 24174 - sent. Il termine di cui all'art. 4 L. n. 89/2001, per la proposizione della domanda di equo indennizzo per la irragionevole durata di una procedura fallimentare decorre dalla data in cui è diventato inoppugnabile il decreto di chiusura del fallimento anche per il creditore il cui credito sia stato integralmente soddisfatto per effetto di un riparto parziale; la data della integrale soddisfazione del credito insinuato nel fallimento segna infatti, per il creditore soddisfatto, il termine finale della durata della procedura fallimentare indennizzabile ai sensi della L. n. 89/2001, ma non il dies a quo del termine per la proposizione della domanda di equo indennizzo.
Legittimazione del liquidatore a proporre istanza di autofallimento Cass. civ., sez. I, 3 agosto 2022, n. 24123 – ord.
Il termine quinquennale di non fallibilità delle start up innovative decorre dalla costituzione Cass. civ., sez. I, 2 agosto 2022, n. 23980 - sent. Il termine quinquennale di non assoggettabilità della start up innovativa a procedure concorsuali diverse da quelle previste dal capo II della L. 27 gennaio 2012, n. 3, e succ. mod., ai sensi dell'art. 31 D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/ 2012, decorre dalla data di costituzione della società, e non dalla data di deposito della domanda e della autocertificazione del legale rappresentante circa il possesso dei prescritti requisiti formali e sostanziali, cui consegue l'iscrizione nella sezione speciale delle start up innovative presso il Registro delle imprese, a norma dell'art. 25 D.L. n. 179/2012.
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