Cancellazione delle frasi offensive ex art. 89 c.p.c. e utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico

Redazione Scientifica
02 Dicembre 2022

Il Consiglio di Stato, nell'ambito di un giudizio avente ad oggetto l'utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico, si pronuncia sui presupposti che determinano l'accoglimento della domanda di parte volta alla cancellazione delle espressioni sconvenienti ed offensive utilizzate dalla controparte nei propri scritti difensivi.

Ai fini dei presupposti per l'accoglimento dell'istanza ex art. 89 c.p.c,, le espressioni sconvenienti od offensive consistono in tutte quelle frasi - attinenti o meno all'oggetto della controversia - che:

i) superino il limite della correttezza e della convenienza processuale;

ii) siano espresse nei riguardi dei soggetti presenti nel processo al fine di ledere il loro valore e i loro meriti;

iii) violino i principi posti a tutela del rispetto e della dignità della persona umana e del decoro del procedimento (massimo davanti ad una giurisdizione superiore).

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