Ricorso per cassazione contro il provvedimento d'appello ex art. 52 (art. 52, comma 2, d.lgs. n. 231/2001)

Antonella Marandola

Inquadramento

Contro i provvedimenti cautelari emessi in sede d'appello (il P.M. e) e l'ente, per mezzo del suo difensore, possono proporre ricorso per cassazione.

Formula

RICORSO PER CASSAZIONE

Alla Corte di Cassazione

proc. n..... R.G.

Il sottoscritto avv....., del Foro di...., con studio in...., via...., n....., rappresentante e difensore, giusta procura ad litem ex art. 100 c.p.p.[1] depositata presso (la segreteria del pubblico ministero in data....) oppure (presso la cancelleria di questo giudice in data....), di.... (denominazione dell'ente, associazione, società), regolarmente costituitasi ai sensi dell'art. 39 d.lgs. n. 231/2001, propone

RICORSO PER CASSAZIONE

ai sensi dell'art. 52, comma 2 d.lgs. n. 231/2001 avverso l'ordinanza ex art. 52, comma 1 d.lgs. n. 231/2001 emessa dal Tribunale del riesame di...., in data.... con la quale è stata confermata/riformata l'ordinanza emessa dal giudice.... in data.... (oppure è stato dichiarato inammissibile l'appello proposto avverso l'ordinanza emessa da.... in data....) relativa alla responsabilità amministrativa per l'illecito dipendente dal reato di cui all'art....., per il quale (nome e cognome del soggetto cui è attribuito il reato presupposto) è indagato/imputato

per i seguenti

MOTIVI

(indicare esclusivamente i motivi riguardanti la violazione di legge, tenuto conto della cognizione della Corte di Cassazione stabilita dall'art. 52, comma 2 d.lgs. n. 231/2001).

CHIEDE

l'annullamento del gravato provvedimento.

Allega i seguenti documenti....

Con osservanza

Luogo e data....

sottoscrizione del difensore....

[1]Per la procura speciale ad litem, v. Formula in argomento.

Commento

Principi generali

In linea con quanto previsto dall'art. 111 Cost., contro i provvedimenti cautelari emessi in sede di appello l'ente può attraverso il suo difensore proporre ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 52, comma 2 d.lgs. n. 231/2001.

Legittimazione oggettiva

È esclusa, in ragione del dato letterale, l'esperibilità del ricorso per saltum (Cass. S.U., n. 26654/2008; Cass. VI, n. 37985/2004; Cass. II, n. 32382/2004).

Una tale impostazione appare del tutto conforme all'art. 325 comma 2 c.p.p. che prevede il ricorso immediato avverso il decreto di sequestro, mentre analogo mezzo è interdetto dal comma 1 dell'art. 325 c.p.p. a cui rinvia l'art. 52, comma 2 d.lgs. n. 231/2001 (Cass. VI, n. 37985/2004).

La proposizione non sospende l'esecuzione del provvedimento.

Legittimazione soggettiva

Il ricorso può essere proposto solo dal difensore dell'ente costituito. Nel caso in cui sia stata inviata l'informazione di garanzia è necessaria la sua costituzione.

Motivi ammessi

Il ricorso è ammesso, a pena di inammissibilità, solo per la violazione di legge.

Come hanno confermato le Sezioni Unite è del tutto escluso dal vaglio di legittimità il vizio di motivazione, non previsto dall'art. 52, comma 2 d.lgs. n. 231/2001 che limita la ricorribilità alla violazione di legge, con l'ulteriore richiamo integrativo dell'art. 325 c.p.p. (Cass. II, n. 3615/2005. In precedenza con riferimento alla disciplina codicistica Cass. S.U., n. 5876/2004).

Termine

Il ricorso va proposto entro 10 giorni dalla notificazione (o conoscenza) della misura.

Modalità

Il ricorso va presentato presso la cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato che ne dà notizia all'autorità che procede la quale, entro il giorno successivo, trasmette gli atti alla Suprema Corte (art. 311, comma 3 c.p.p.).

Non trova applicazione quanto stabilito, invece, in via ordinaria dall'art. 611 c.p.p.

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