Revocatoria fallimentare e pagamento di beni e servizi nell’esercizio dell’attività d’impresa
16 Gennaio 2014
La ratio della non operatività della revocatoria fallimentare, in caso di pagamenti di beni e servizi effettuati nell'esercizio dell'attività d'impresa nei termini d'uso, deve rinvenirsi nella volontà di favorire una continuazione dell'attività aziendale nonostante l'insolvenza dell'impresa, così da rendere possibile il superamento della crisi o comunque l'adozione di soluzioni alternative alla procedura fallimentare.
L'espressione “termini d'uso”, di cui all'art. 67, comma 3, lett. a) l. fall. è da riferirsi sia alle modalità che alla tempistica dei pagamenti. Essi devono essere indice di una volontà negoziale, anche tacita, purché non consistano in una mera abitualità nei ritardi dei pagamenti; una tolleranza di fatto delle ripetute deviazioni attuate dal debitore non può considerarsi idonea a precludere l'operatività della nuova volontà negoziale.
La conoscenza dello stato di insolvenza da parte del creditore, perché integri il presupposto soggettivo dell'azione di revocatoria fallimentare, deve essere effettiva e non solamente potenziale. |