Fallimento: insinuazione al passivo e revocatoria del pegno regolare

La Redazione
30 Marzo 2015

Il giudicato endofallimentare cristallizzatosi su una domanda di insinuazione al passivo che non abbia in sé l'enunciazione degli elementi costitutivi della compensazione parziale, non ha alcun effetto preclusivo in merito alla successiva azione revocatoria esercitata dalla curatela fallimentare.

Il giudicato endofallimentare cristallizzatosi su una domanda di insinuazione al passivo che non abbia in sé l'enunciazione degli elementi costitutivi della compensazione parziale, non ha alcun effetto preclusivo in merito alla successiva azione revocatoria esercitata dalla curatela fallimentare.

Ai fini della revocatoria fallimentare, si versa in ipotesi di pegno regolare laddove l'oggetto del vincolo sia sufficientemente specificato e laddove il potere di disposizione della Banca su titolo vincolato a pegno (ad esempio il potere di vendita dei titoli in caso di inadempimento delle obbligazioni garantite) si configuri piuttosto come una mera modalità attraverso la quale può trovare attuazione coattiva la tutela del creditore pignoratizio.

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