Osservatorio sulla Cassazione – Febbraio 2016
08 Marzo 2016
FALLIMENTO Azione revocatoria – scientia decoctionis CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 17 FEBBRAIO 2016, N. 3140, ord. La cessione del credito in funzione solutoria, non prevista al momento del sorgere dell'obbligazione e non attuata in osservanza della disciplina della cessione dei crediti d'impresa di cui alla l. n. 52/1991, integra l'ipotesi di un mezzo anormale di pagamento. Da ciò deriva la presunzione della conoscenza dello stato di insolvenza in capo al cessionario, il quale può vincerla solo dimostrando le circostanze idonee a far ritenere ad una persona di ordinaria prudenza e avvedutezza che l'imprenditore di trovava in buone condizioni economiche. Giurisdizione – trasferimento sede CASS. CIV. – SEZ. UN, 17 FEBBRAIO 2016, N. 3059, sent. Spetta al giudice italiano la giurisdizione sull'istanza di fallimento presentata nei confronti di una società di capitali costituita in Italia che abbia trasferito all'estero la propria sede legale dopo l'insorgenza della crisi risolvendosi detto trasferimento in un atto meramente formale, in quanto non seguito dal trasferimento dell'effettivo esercizio dell'attività imprenditoriale né del centro dell'attività direttiva ed amministrativa. Ammissione al passivo – crediti prededucibili CASS. CIV. - SEZ. VI-1, 16 FEBBRAIO 2016, N. 3003, ord. Il credito del subappaltatore può essere ammesso in prededuzione al passivo fallimentare se comporta un sicuro ed indubbio vantaggio per la massa creditoria, quale conseguenza del pagamento della PA committente in quanto solo tramite il rilascio della quietanza la curatela ha potuto riscuotere il credito residuo verso il committente pubblico. Azione revocatoria – scientia decoctionis CASS. CIV. – SEZ. I, 16 FEBBRAIO 2016, N. 2988, sent. L'estinzione della precedente passività come finalità ulteriore rispetto alla causa tipica dei singoli negozi utilizzati secondo lo schema del collegamento funzionale, attribuisce alla complessiva operazione carattere anomalo e la qualifica come mezzo anormale di pagamento ai sensi dell'art. 67, comma 1, n. 2, l. fall. Risulta dunque superfluo l'accertamento della scientia decoctionis, ferma restando la possibilità per il convenuto di dimostrare la non conoscenza dell'insolvenza del debitore al momento dell'atto. Curatore fallimentare – scioglimento contratti pendenti CASS. CIV. – SEZ. I, 15 FEBBRAIO 2016, N. 2906, sent. La domanda di esecuzione in forma specifica di un contratto preliminare proposta ex art. 2932 c.c. e trascritta nel registro delle imprese prima della dichiarazione di fallimento del promissario venditore, non impedisce al curatore di esercitare la facoltà di scioglimento dal preliminare medesimo, ma l'esercizio di tale diritto non è opponibile nei confronti del promissario acquirente. Azione revocatoria – rimesse bancarie CASS. CIV. – SEZ. I, 15 FEBBRAIO 2016, N. 2903, sent. Le rimesse effettuate dal terzo fideiussore sul conto corrente dell'imprenditore poi fallito non sono soggette all'azione revocatoria ex art. 67, comma 2, l. fall. quando risulti che la rimessa del terzo non abbia determinato un incremento della disponibilità materiale e giuridica del debitore, avendo esclusivamente adempiuto all'autonoma obbligazione di garanzia nei confronti della banca creditrice. Opposizione al passivo – onere probatorio CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 9 FEBBRAIO 2016, N. 2561, sent. Qualora in sede di opposizione allo stato passivo la copia della domanda di ammissione non risulti allegata né al fascicolo di ufficio, né a quello di una delle parti, il Tribunale che non sia in grado di ricostruirne il contenuto sulla scorta degli ulteriori atti processuali e che ne ritenga l'esame indispensabile alla decisione, deve provvedere alla sua acquisizione. Dichiarazione di fallimento – sospensione procedimento CASS. CIV. – SEZ. I, 9 FEBBRAIO 2016, N. 2541, sent. Il procedimento per la dichiarazione di fallimento non è soggetto alla sospensione dei procedimenti esecutivi prevista dall'art. 20, comma 4, l. n. 44/1999 a favore delle vittime di richieste estorsive e dell'usura. Garanzie immobiliari – procedimento esecutivo CASS. CIV. – SEZ. I, 9 FEBBRAIO 2016, N. 2540, sent. I creditori titolari di un diritto di ipoteca sui beni immobili compresi nel fallimento, costituiti in garanzia dei crediti vantati verso debitori diversi dal fallito, non possono avvalersi del procedimento di verificazione dello stato passivo, in quanto non sono creditori diretti del fallito. L'accertamento di tali diritti non può essere sottoposto alle regole del concorso, senza che sia instaurato il contraddittorio con la parte che si assume essere debitrice, dovendosi dunque avvalere delle modalità di cui agli artt. 602-604 c.p.c. in tema di espropriazione contro il terzo proprietario. Dichiarazione di fallimento – diritto di difesa CASS. CIV. – SEZ. I, 8 FEBBRAIO 2016, N. 2399, sent. Nel corso dell'udienza prefallimentare il diritto di difesa del debitore è garantito e tutelato nel momento in cui il tribunale ne dispone l'audizione o garantisca la possibilità di presentare scritti difensivi o documenti, quale modalità equipollente all'audizione camerale che consente di conoscere e contrastare le ragioni a sostegno dell'istanza di fallimento. Azione revocatoria – compenso professionale CASS. CIV. – SEZ. I, 5 FEBBRAIO 2016, N. 2318, sent. In tema di azione revocatoria fallimentare, l'onorario per il difensore del fallimento che ha patrocinato il curatore nell'esperimento dell'azione medesima, deve essere riferito al valore del bene oggetto dell'atto dispositivo, che può essere anche superiore rispetto al valore della causa. Dichiarazione di fallimento – notifica del ricorso CASS. CIV. – SEZ. UN., 4 FEBBRAIO 2016, N. 2201, sent. Il ricorso per la dichiarazione di fallimento ed il decreto di convocazione all'udienza devono essere notificati al debitore anche nel caso in cui egli si sia reso irreperibile sottraendosi, volontariamente o meno, al procedimento. Laddove il tentativo di notificazione presso la sede sociale non vada a buon fine per l'impossibilità di individuare il corretto indirizzo, la notifica deve essere eseguita nei confronti del soggetto che risulti legale rappresentante.
CONCORDATO PREVENTIVO Opposizione all'omologazione - impugnazione CASS. CIV. – SEZ. I, 29 FEBBRAIO 2016, N. 3954, sent. Ai sensi dell'art. 180, comma 2, l. fall. la legittimazione all'opposizione nel giudizio di omologazione del concordato preventivo è riconosciuta a “qualunque interessato”, comprendendo tale concetto anche i creditori che non abbiano votato favorevolmente alla proposta perché dissenzienti, astenuti, non convocati o, ancora, non ammessi al voto. Non è dunque ostativa all'opposizione la pendenza di un separato giudizio avente ad oggetto la pretesa creditoria, la cui sussistenza verrà accertata solo incidenter tantum. Pagamento dilazionato dei creditori privilegiati CASS. CIV. – SEZ. I – 23 FEBBRAIO 2016, N. 3482, sent. Nel concordato, la regola generale è quella del pagamento non dilazionato dei creditori privilegiati: un adempimento con tempistica superiore a quella imposta dai tempi tecnici della procedura equivale alla soddisfazione non integrale degli stessi. Incombe sul debitore la prova che la dilazione di pagamento, prospettata nella proposta, determinerebbe in capo a creditori una perdita economica pienamente controbilanciata dall'entità degli interessi corrisposti, in equilibrio con la tempistica organizzativa dei meccanismi di pagamento.
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA Rapporti pendenti – facoltà di scioglimento CASS. CIV. – SEZ. I, 18 FEBBRAIO 2016, N. 3193, sent. La prosecuzione di una precedente fornitura di servizi dopo la dichiarazione d'insolvenza in assenza di una dichiarazione espressa di subentro nel contratto pendente da parte del commissario, non comporta il trasferimento del rapporto in capo alla procedura di amministrazione straordinaria per le prestazioni pregresse e il rispettivo credito non ha dunque titolo di prededuzione. Ammissione alla procedura - leasing CASS. CIV. – SEZ. I, 15 FEBBRAIO 2016, N. 2904, sent. Nel caso di contratto di locazione finanziaria di macchinari, l'utilizzatore è tenuto alla restituzione dei beni a fronte dell'accoglimento della domanda di rivendica presentata dalla società concedente laddove, dopo l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, sia scaduto il termine per l'esercizio della facoltà di riscatto ed il commissario non abbia manifestato in precedenza la volontà di avvalersene.
REATI CONCORSUALI Bancarotta per distrazione – attenuanti CASS. PEN. – SEZ. V, 29 FEBBRAIO 2016, N. 8308, sent. In tema di bancarotta per distrazione, la restituzione del bene distratto a seguito di azione revocatoria intentata dal curatore e successiva transazione, non esclude la sussistenza dell'elemento materiale della condotta penalmente rilevante essendosi questa perfezionata al momento del distacco del bene dal patrimonio. Bancarotta fraudolenta – onere probatorio CASS. PEN. – SEZ. III, 15 FEBBRAIO 2016, N. 6199, sent. In tema di bancarotta fraudolenta, il mancato rinvenimento all'atto della dichiarazione di fallimento di beni o utilità nella disponibilità della società fallita costituisce circostanza idonea a fondare la presunzione della loro distrazione, in mancanza di giustificazione da parte dell'imputato in ordine alla loro destinazione al soddisfacimento di esigenze della società o al perseguimento dei relativi fini, senza che ciò implichi indebita inversione dell'onere probatorio. Bancarotta – trattamento sanzionatorio CASS. PEN. – SEZ. I, 11 FEBBRAIO 2016, N. 5753, sent. L'annullamento della condanna solo per alcuni titoli di reato di cui all'art. 219 l. fall. e l'eventuale modifica del trattamento sanzionatorio finale a seguito del giudizio di rinvio, non incidono sulle condotte penalmente rilevanti non interessate dalla sentenza parzialmente rescindente. L'eventuale nuovo assetto sanzionatorio disposto nel giudizio di rinvio non può determinare una riapertura dei termini di prescrizione dei reati di bancarotta già accertati con pronuncia irrevocabile. |