Crisi bancaria: raggiunto l’accordo Ue

La Redazione
26 Marzo 2014

Il 20 marzo 2014 Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un'intesa sul meccanismo unico per la gestione delle crisi bancarie.Rispetto all'accordo raggiunto 18 dicembre 2013 tra i Ministri delle Finanze dei paesi dell'Unione Europea il nuovo assetto del meccanismo di risoluzione si presenta modificato e, in un certo senso, più federale (vedi Dall'Europa arriva il meccanismo unico di gestione della crisi bancaria, in ilFallimentarista).

Il 20 marzo 2014 Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un'intesa sul meccanismo unico per la gestione delle crisi bancarie.
Rispetto all'accordo raggiunto 18 dicembre 2013 tra i Ministri delle Finanze dei paesi dell'Unione Europea il nuovo assetto del meccanismo di risoluzione si presenta modificato e, in un certo senso, più federale (vedi Dall'Europa arriva il meccanismo unico di gestione della crisi bancaria, in ilFallimentarista).
In particolare, per quanto riguarda il fondo di risoluzione, finanziato dalle banche, metterà in comune il 70% delle proprie risorse in tre anni e sarà a regime in otto anni anziché in dieci.
Il ruolo centrale nel meccanismo di risoluzione è assegnato alla BCE, la quale sarà responsabile della sorveglianza bancaria. Ad essa è assegnato il compito di decidere se un istituto di credito dovrà essere ristrutturato, salvato oppure lasciato fallire.
Sulle modalità di ristrutturazione, ovvero su come salvare o lasciar fallire l'istituto di credito, dovrà invece esprimersi il Consiglio di risoluzione in sessione esecutiva; si esprimerà invece in sessione plenaria nel caso in cui dovranno essere prelevati almeno 5 miliardi di euro dal fondo di risoluzione.
Il Consiglio di risoluzione deciderà a maggioranza qualificata tenendo conto del peso che i singoli Paesi hanno nel fondo di risoluzione.
Il nuovo meccanismo di risoluzione della crisi bancaria rappresenta un nuovo tassello verso l'Unione bancaria, il cui progetto fu formulato nel 2012 dal presidente della BCE Mario Draghi e si fonda su tre pilastri che consistono in una garanzia europea sui depositi, un fondo per coprire i fallimenti ed un'autorità di vigilanza.
L'entrata in vigore del nuovo meccanismo è prevista per il 1° gennaio 2015. Ora, però, l'intesa dovrà essere approvata dal Parlamento in seduta plenaria entro aprile, ossia prima del suo scioglimento per la fine del mandato.

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