Osservatorio sulla Cassazione – Novembre 2015
09 Dicembre 2015
FALLIMENTO Dichiarazione di fallimento – stato di insolvenza CASS. CIV. – SEZ. VI, 26 NOVEMBRE 2015, N. 24182, sent. In sede di reclamo, l'accertamento dello stato di insolvenza può fondarsi su fatti diversi da quelli sulla base dei quali il fallimento è stato dichiarato, anche se successivamente conosciuti e desunti dal fascicolo fallimentare. Dichiarazione di fallimento - stato di insolvenza CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 25 NOVEMBRE 2015, N. 24102, ord. Nell'accertamento dello stato di insolvenza in sede di reclamo avverso la dichiarazione di fallimento, il giudice non è vincolato al riesame degli elementi probatori oggetto dell'istruttoria prefallimentare, potendo altresì considerare ulteriori circostanze sussistenti alla data della sentenza dichiarativa ma emerse successivamente attraverso le allegazioni delle parti o l'attivazione dei poteri istruttori d'ufficio. Opposizione al passivo – crediti da lavoro CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 24 NOVEMBRE 2015, N. 24001, ord. Non può essere ammessa l'opposizione allo stato passivo ex art. 98 l. fall. in relazione a crediti derivanti dal rapporto di lavoro intercorso tra le parti, e il procedimento fallimentare deve essere interrotto laddove sorga una controversia sulla legittimità del licenziamento del lavoratore. Azione revocatoria – compensi professionali CASS. CIV. – SEZ. I, 9 NOVEMBRE 2015, N. 22854, sent. Deve essere respinta l'opposizione al passivo proposta dal professionista per i crediti derivanti dall'attività di liquidatore svolta a favore della società in bonis laddove l'interessato non fornisca prova dello svolgimento effettivo dell'attività stessa, circostanza che impedisce il sorgere del diritto al compenso. Estensione fallimento – soci illimitatamente responsabili CASS. CIV. – SEZ. VI-1, 5 NOVEMBRE 2015, N. 22594, ord. Ai fini della dichiarazione di fallimento in estensione al socio illimitatamente responsabile, rileva esclusivamente l'accertamento della partecipazione del socio alla gestione sociale, non essendo necessaria un'istanza in tal senso da parte degli altri soci al momento della dichiarazione di fallimento della società, né tantomeno la specificazione della natura palese o occulta di tale partecipazione. Prededucibilità – crediti professionali CASS. CIV. - SEZ. VI-1, 4 NOVEMBRE 2015, N. 22450, ord. L'art. 111 l. fall. non richiede che, ai fini della collocazione in prededuzione dei crediti derivanti da prestazioni professionali funzionali alla procedura, debba essere dimostrata la concreta utilità delle stesse per la massa. Ciò che rileva è la sola strumentalità dell'attività del professionista alla procedura concorsuale e, in caso di ammissione al concordato, non possono sorgere dubbi circa la funzionalità dell'assistenza e consulenza del professionista alla presentazione della domanda stessa. Processo telematico - notifica CASS. CIV. – SEZ. I, 2 NOVEMBRE 2015, N. 22352, sent. In tema di notifica telematica del ricorso per la dichiarazione di fallimento, al fine della validità della notificazione rileva il perfezionamento del procedimento notificatorio previsto dall'art. 15 l. fall., verificabile sulla base della ricevuta di accettazione attestante la spedizione del messaggio di posta elettronica certificata nonché la ricevuta di consegna, comprovante che il messaggio medesimo è pervenuto alla casella di posta elettronica del destinatario, mentre nessuna rilevanza assume l'annotazione dal cancelliere che manifesti il proprio dubbio personale circa l'esito della notifica stessa.
CONCORDATO PREVENTIVO Revoca – giudizio di fattibilità CASS. CIV. – SEZ. VI, 4 NOVEMBRE 2015, N. 22447, sent. Nell'ambito della revoca della procedura di concordato preventivo ex art. 173 l. fall. e di contestuale dichiarazione di fallimento, il giudice di merito è chiamato verificare se la società abbia omesso di denunciare uno o più crediti, mentre resta privo di attinenza l'eventuale giudizio di inammissibilità del piano concordatario.
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA Cessione beni – errore di stima CASS. CIV. - SEZ. UN., 24 NOVEMBRE 2015, N. 23894, sent. L'erronea valutazione del valore dell'azienda da parte dell'esperto nominato nel corso della procedura non determina la nullità del negozio di cessione dell'azienda successivamente stipulato dai commissari con l'autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, in quanto non idonea a pregiudicare la finalità dell'ottenimento del miglior prezzo di mercato.
LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA Crediti da lavoro – ammissione al passivo CASS. CIV. – SEZ. LAV., 13 NOVEMBRE 2015, N. 23258, sent. L'esecutività dello stato passivo che abbia accertato in sede fallimentare l'esistenza e l'ammontare di un credito per TFR in favore del dipendente dell'imprenditore dichiarato fallito comporta, ai sensi dell'art. 2, l. n. 297/1982, il subentro dell'INPS nel debito del datore di lavoro insolvente, senza che l'istituto previdenziale possa contestarne l'assoggettabilità alla procedura concorsuale e l'accertamento ivi operato, al quale resta vincolato sotto il profilo dell'an e del quantum debeatur.
REATI CONCORSUALI Bancarotta – distrazione CASS. PEN. – SEZ. V, 17 NOVEMBRE 2015, N. 45665, sent. Con riferimento all'accusa di bancarotta per distrazione, non può ritenersi giustificata la distrazione della somma in oggetto affermandone la destinazione al pagamento in nero dei lavoratori, ipotesi non plausibile per l'elevato ammontare della somma stessa. Bancarotta – misure cautelari CASS. PEN. – SEZ. II, 16 NOVEMBRE 2015, N. 45519, sent. Il curatore fallimentare, non potendo essere qualificato come privato rappresentante del fallito e/o dei creditori ma solo quale organo che svolge una funzione pubblica affiancando il tribunale e il giudice delegato, non è legittimato a proporre impugnazione contro il provvedimento di sequestro emesso ai sensi dell'art. 19, d.lgs. n. 231/2001. Bancarotta – elemento soggettivo CASS. PEN. – SEZ. V, 11 NOVEMBRE 2015, N. 45186, sent. Ai sensi dell'art. 216, comma 1, n. 2 l. fall. il reato di bancarotta fraudolenta si distingue dalla fattispecie della bancarotta semplice ex art. 217, comma 2, l. fall. non tanto sotto il profilo dell'elemento oggettivo, bensì per la diversa gradazione dell'elemento psicologico, infatti la fattispecie fraudolenta è contraddistinta dalla consapevolezza e dalla volontà in capo al creditore che l'irregolare ed illecita tenuta dei documenti contabili arrechi un danno ai suoi creditori. Bancarotta – sussistenza del reato CASS. PEN. – SEZ. V, 11 NOVEMBRE 2015, N. 45174, sent. La chiusura del fallimento per sopravvenuta mancanza del passivo a causa del pagamento totale dei debiti non esclude la legittimità della sentenza dichiarativa di fallimento e non comporta il venir meno del reato di bancarotta documentale fraudolenta, sulla cui sussistenza potrebbe incidere solo il provvedimento di revoca del fallimento. Bancarotta – onere probatorio CASS. PEN. – SEZ. V, 5 NOVEMBRE 2015, N. 44575, sent. Alle dichiarazioni rese dal fallito al curatore non è applicabile l'art. 63, comma 2, c.p.p., ai sensi del quale sono inutilizzabili le dichiarazioni rese all'autorità giudiziaria o alla polizia giudiziaria da chi, sin dall'inizio, avrebbe dovuto essere sentito in qualità di imputato, in quanto il curatore non rientra in queste categorie e la sua attività non può ritenersi compresa tra quelle ispettive e di vigilanza. |