Linee Guida per il finanziamento delle imprese in crisi

La Redazione
30 Aprile 2015

Il CNDCEC, di concerto con il dipartimento di scienze giuridiche dell'Università degli Studi di Firenze e Assonime, ha redatto la seconda edizione delle “Linee guida per il finanziamento delle imprese in crisi”, pubblicate il 28 aprile 2015.

Il CNDCEC, di concerto con il dipartimento di scienze giuridiche dell'Università degli Studi di Firenze e Assonime, ha redatto la seconda edizione delle “Linee guida per il finanziamento delle imprese in crisi”, pubblicate il 28 aprile 2015.

La materia del ricorso a nuova finanza per la ristrutturazione dell'impresa in crisi si divide in due grandi rami: da un lato infatti il finanziamento può inserirsi nell'ambito di tentativi di salvataggio attraverso strumenti stragiudiziali, erogato al fine di consentire all'impresa in crisi di uscire dalla situazione di difficoltà pagando tutti i creditori nei termini originari o in quelli diversi eventualmente concordati con ciascun creditore; dall'altro lato il finanziamento può essere erogato come strumento per conseguire gli obiettivi della procedura concorsuale a cui è soggetta l'impresa in crisi.
La stesura di una seconda edizione si è resa necessaria a seguito dei provvedimenti intervenuti in materia nel 2010 e nel 2012 che hanno condotto ad una profonda rivisitazione del contenuto e della struttura dell'edizione del 2010. Pur rimanendo ancora distinti, infatti, i due rami presentano oggi rilevanti profili di sovrapposizione ed istituti comuni come i finanziamenti ponte o i finanziamenti “autorizzati”.
Nonostante quindi la normativa sia ormai dettagliata e completa, rimangono ampi spazi interpretativi: l'obiettivo delle Linee guida è quello di ridurre le incertezze che gli operatori incontrano nel finanziamento delle operazioni di ristrutturazione e suggerire prassi virtuose e comportamenti che, pur non essendo imposti dalla legge, aumentano il grado di sicurezza delle operazioni di finanziamento.
Le nuove linee guida sono il frutto di numerose consultazione a cui hanno partecipato avvocati, docenti universitari, commercialisti, revisori contabili, esponenti del mondo bancario e finanziario e associazioni imprenditoriali (si veda il documento di bozza nella sezione Prassi de ilFallimentarista).
Il documento si struttura in due parti: una parte generale, intitolata “gli strumenti per il risanamento”, nella quale si esaminano gli strumenti che la legge prevede per il risanamento delle imprese, gli attori, quali il professionista e l'attestatore, il piano di risanamento e infine l'attestazione; e una parte speciale intitolata “i singoli strumenti di soluzione della crisi” che analizza i singoli strumenti di risoluzione della crisi: piano di risanamento attestato, accordo di ristrutturazione dei debiti e concordato preventivo nelle sue varie forme.
Ciascun paragrafo contiene una breve illustrazione del quadro normativo di riferimento, una descrizione dei comportamenti virtuosi e delle opportunità offerte dalla nuova legge e una breve motivazione degli stessi.

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