Pubblicato in G.U. il “Decreto del Fare”: concordato in bianco, incentivi per le PMI, mediazione obbligatoria

La Redazione
24 Giugno 2013

Il c.d. Decreto del "Fare", approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 giugno scorso e contenente "disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia", è' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 144 del 21 giugno, Supplemento Ordinario n. 50, ed è in vigore dal giorno successivo, il 22 giugno.

Il c.d. Decreto del "Fare", approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 giugno scorso e contenente "disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia", è' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 144 del 21 giugno, Supplemento Ordinario n. 50, ed è in vigore dal giorno successivo, il 22 giugno.

Il provvedimento costituisce una risposta alle 6 Raccomandazioni rivolte all'Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 e interviene su più fronti, per semplificare il quadro amministrativo e normativo per imprese e cittadini, per sostenere il flusso di credito alle attività produttive, migliorando anche l'accesso ai finanziamenti, e per rendere più efficiente il sistema Giustizia in Italia, abbreviando la durata dei procedimenti civili e promuovendo il ricorso a soluzioni stragiudiziali delle controversie.
Ecco, nel dettaglio, le principali misure.

Giustizia: torna la mediazione obbligatoria. Lo stato della giustizia civile costituisce “uno dei fattori esogeni di svantaggio competitivo per la società italiana”, si legge nel comunicato del Governo: in particolare, preoccupa la difficoltà nel recupero dei crediti e l'eccessiva durata dei procedimenti civili.
Pertanto, il Governo reintroduce la mediazione obbligatoria per numerose tipologie di cause, dal condominio alle successioni, con esclusione delle controversie derivanti dalla circolazione stradale: dopo l'intervento della Consulta che aveva dichiarato illegittima per eccesso di delega la mediaconciliazione obbligatoria nella precedente formulazione, il tentativo di mediazione torna obbligatorio, con costi contenuti, tempi ridotti e il riconoscimento di diritto agli avvocati della qualifica di mediatori.

Personale extra per lo smaltimento degli arretrati. Viene istituito un contingente di 400 giudici non togati per lo smaltimento del contenzioso pendente presso le Corti d'appello.

Revisione del concordato in bianco. Spazio anche per una revisione del concordato in bianco, introdotto l'estate scorsa dal precedente Decreto per la crescita (il c.d. Decreto Sviluppo). In questi primi mesi, le cancellerie dei tribunali hanno registrato un boom di istanze di concordati con riserva: ne sono state presentate più di 2700. Ma questo largo utilizzo dell'istituto ha fatto emergere anche condotte abusive, da qui la necessità di un correttivo.
Per evitare che un'impresa ricorra al concordato in bianco al solo scopo di anticipare le norme di favore e rimandare il fallimento, la nuova versione dell'art. 161, comma 6, l. fall., prevede che la domanda di concordato dovrà contenere, oltre ai bilanci relativi agli ultimi tre esercizi, anche un “elenco nominativo dei creditori con l'indicazione dei rispettivi crediti”.
Il Tribunale potrà nominare, inoltre, un commissario giudiziale, che dovrà verificare la correttezza della procedura e l'effettiva attività del debitore in merito alla realizzazione della proposta.
Riformato anche il comma 8 dell'art. 161, che fissa con maggior rigore gli obblighi informativi e gli adempimenti in capo al debitore.

Infrastrutture. Investimento di 3 miliardi di euro, con la creazione prevista di 30mila posti di lavoro, in materia di infrastrutture, con l'istituzione di un Fondo per l'avvio di grandi opere e per sbloccare i cantieri già aperti ma in difficoltà.

Imprese: Fondo di Garanzia e finanziamenti più facili. Previste nuove disposizioni per assicurare un più ampio accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, tramite il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia e la semplificazione delle procedure di presentazione delle richieste. Le Pmi, inoltre, potranno accedere a finanziamenti a tasso agevolato, fino a un massimo di 5 miliardi di euro, per l'acquisto di macchinari impianti e attrezzature ad uso produttivo.

Cittadini: bolletta elettricità più leggera e meno burocrazia. Per le famiglie, ma anche per le industrie, bollette dell'elettricità più leggere, grazie alla riduzione del peso fiscale per una somma pari a 550 milioni l'anno. Liberalizzato l'accesso a internet: per l'utilizzo del wi-fi non sarà richiesta identificazione personale.
Indennizzo fino a 2000 euro a carico delle PA per i ritardi nella conclusione dei procedimenti amministrativi.

Semplificazioni in materia di edilizia. Più facile ristrutturare casa, avviare nuove attività grazie al silenzio assenso, e ottenere il Durc, che si potrà acquisire in via informatica e avrà validità di 180 giorni.

Fisco: niente esproprio per la prima casa. In materia fiscale, norme di favore per i privati, con le previsioni dell'impignorabilità della prima casa (a meno che sia di lusso) e dell'innalzamento del valore minimo del debito, che autorizza il pignoramento per tutti gli altri immobili, da 20mila a 120mila euro.
Può, inoltre, essere concessa una maggiore dilazione dei pagamenti per l'estinzione del debito con Equitalia: l'accordo di rateizzazione, che attualmente prevede un massimo di 72 rate mensili più un'ulteriore dilazione di 72 rate in caso di peggioramento delle condizioni economiche del debitore, può essere aumentato fino a 120 rate (più altre 120).
Viene abolita, infine, la responsabilità fiscale solidale tra appaltatore e subappaltatore relativamente ai versamenti Iva.

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