Osservatorio sulla Cassazione – Aprile 2016
10 Maggio 2016
FALLIMENTO
Opposizione al passivo – costituzione in giudizio Cass. Civ. – Sez. VI, 21 aprile 2016, n. 8109, sent. In materia di opposizione allo stato passivo fallimentare, il ricorrente si costituisce in giudizio con il deposito del ricorso e del fascicolo di parte, contenente i documenti posti a fondamento della domanda. Tuttavia, mentre il deposito del ricorso condiziona l'ammissibilità dell'opposizione, il tempestivo deposito del fascicolo di rileva unicamente al fine della ritualità della relativa produzione, sicché ove avvenga tardivamente l'inammissibilità non investe l'intera opposizione ma solo i documenti prodotti insieme ad esso, salvo richiesta di rimessione in termini.
Consecuzione di procedure – pubblico ministero Cass. Civ. – Sez. I, 21 aprile 2016, n. 8100, sent. Il p.m. è legittimato a formulare la richiesta di fallimento a seguito della revoca dell'ammissione al concordato preventivo, essendo egli informato sia della domanda di concordato ai fini dell'intervento nella procedura e dell'eventuale richiesta di fallimento, sia della procedura d'ufficio per la revoca dell'ammissione al concordato. Il sub-procedimento diretto alla declaratoria di fallimento, s'inserisce nell'ambito di una procedura unitaria e salva l'ipotesi in cui la parte pubblica adduca a dimostrazione dello stato di insolvenza elementi ulteriori rispetto a quelli già acquisiti al procedimento, non è necessaria l'ulteriore convocazione del debitore in camera di consiglio.
Crediti del professionista - prededucibilità Cass. Civ. – Sez. I, 21 aprile 2016, n. 8091, sent. Il credito del professionista che abbia assistito il debitore nella preparazione della documentazione per la proposizione dell'istanza di fallimento in proprio, costituisce un credito sorto in funzione della procedura fallimentare e, come tale, è prededucibile ai sensi dell'art. 111, comma 2, l. fall., norma generale applicabile a tutte le procedure concorsuali, come chiarito anche dall'abrogazione dell'art. 182-quater, comma 4, l. fall. ad opera del D.L. n. 83/2012.
Azione revocatoria - ipoteca Cass. Civ. – Sez. I, 19 aprile 2016, n. 7745, sent. La garanzia reale prestata dal terzo successivamente all'insorgenza del debito garantito, ove non risulti correlata ad un corrispettivo economicamente apprezzabile proveniente dal debitore principale o dal creditore garantito, è qualificabile come atto a titolo gratuito e quindi, in caso di sopravvenienza del fallimento del garante, tale atto è soggetto al disposto dell'art. 64 l. fall.
Sospensione del procedimento - usura Cass. Civ. – Sez. I, 19 aprile 2016, n. 7740, sent. La sospensione dell'esecuzione forzata prevista dall'art. 4, L. n. 44/1999 a favore delle vittime di estorsione e usura, si applica anche ai termini in scadenza o scaduti e alle vendite forzate disposte nell'ambito di procedure fallimentari, entro un anno dall'evento lesivo, rispondendo la ratio di tale estensione soggettiva a quella sottesa alle altre ipotesi di moratoria previste dalla medesima norma.
Crediti del professionista - prededucibilità Cass. Civ. - Sez. I, 15 aprile 2016, n. 7579, sent. Il credito del professionista che abbia svolto attività di assistenza, consulenza ed eventualmente redazione della proposta di concordato preventivo rientra de plano tra i crediti sorti in funzione della procedura concorsuale e, come tale, va soddisfatto in prededuzione nel successivo fallimento ai sensi dell'art. 111, comma 2, l. fall. fondandosi tale interpretazione sull'esclusione dall'azione revocatoria del pagamento del compenso del professionista ex art. 67, comma 3, lett. g), l. fall.
Gruppi di società – atti a titolo gratuito Cass. Civ. – Sez. I, 8 aprile 2016, n. 6921, sent. Nei rapporti tra società controllante e controllata, ai fini dell'applicabilità dell'art. 64 l. fall. alla rinuncia del credito da parte della holding a favore della controllata, è necessario accertare gli effetti dell'operazione onde verificare se la stessa abbia comportato un effettivo depauperamento con riguardo alla complessiva situazione nell'ambito del gruppo.
Azione revocatoria – rimesse bancarie Cass. Civ. – Sez. I, 7 aprile 2016, n. 6758, sent. In tema rimesse in conto corrente bancario, per potersi escludere l'assoggettabilità a revocatoria fallimentare delle rimesse su un conto scoperto è necessario il venir meno della funzione solutoria delle stesse, in virtù degli accordi tra solvens e accipiens con i quali esse siano state destinate a costituire la provvista di operazioni di prelievo o pagamento, escludendo dunque che la banca abbia beneficiato dell'operazione.
Crediti tributari – insinuazione tardiva Cass. Civ. – Sez. I – 5 aprile 2016, n. 6559, sent. Per far valere il credito tributario nei confronti del fallimento, l'Amministrazione finanziaria deve presentare istanza di insinuazione tardiva nel termine annuale di cui all'art. 101, l. fall. senza che i diversi e più lunghi termini per la formazione dei ruoli e l'emissione delle cartelle costituiscano ragioni di scusabilità del ritardo.
Compenso curatore – chiusura della procedura Cass. Civ. – Sez. VI-1, 4 aprile 2016, n. 6430, ord. In tema di liquidazione del compenso al curatore cessato dalla carica prima della conclusione della procedura fallimentare, ai sensi dell'art. 39 l. fall. (nel testo anteriore al D.Lgs. n. 5/2006), il tribunale può disporre solo acconti, ma non il compenso definitivo, poiché il contributo di ciascun curatore ai risultati della procedura può valutarsi solo con le operazioni di chiusura della stessa, ne consegue l'improponibilità, rilevabile anche d'ufficio, della domanda di liquidazione del compenso formulata dal cessato curatore prima del termine della procedura.
CONCORDATO PREVENTIVO
Soddisfazione dei creditori – pagamenti non autorizzati Cass. Civ. – Sez. I, 11 aprile 2016, n. 7066, sent. Deve considerarsi ammissibile la domanda di concordato che prospetti la possibilità di diverse percentuali di soddisfacimento dei creditori, ricomprese entro una forbice variabile tra una soglia minima ed una massima, a seconda dell'esito dell'accertamento dei crediti in contestazione vantati da terzi. Il pagamento non autorizzato di un debito scaduto eseguito in data successiva al deposito della domanda di concordato con riserva non comporta, in via automatica, l'inammissibilità della proposta, dovendosi pur sempre valutare se detto pagamento costituisca, o meno, atto di straordinaria amministrazione e se la violazione della regola della par condicio sia diretta a frodare le ragioni dei creditori.
Opposizione al passivo – cessione del credito Cass. Civ. – Sez. I, 7 aprile 2016, n. 6759, sent. La cessione del credito a scopo di garanzia, a differenza del pegno di credito, dà luogo alla trasmissione del credito che ne costituisce l'oggetto. Conseguentemente, non potendo annoverare tale ipotesi tra i diritti di prelazione indicati tassativamente dall'art. 177, comma 3, l. fall., ma attuando una mera forma atipica di garanzia, l'adesione del cessionario del credito al concordato preventivo del cedente non ne comporta la rinuncia.
REATI CONCORSUALI
Bancarotta – elemento soggettivo del reato Cass. Pen. – Sez. V, 19 aprile 2016, n. 16128, sent. In tema di bancarotta post-fallimentare, l'elemento soggettivo del reato può anche prescindere dalla dimostrazione dell'avvenuto deposito della sentenza dichiarativa di fallimento, laddove sia comunque ravvisabile il dolo generico della bancarotta ordinaria.
Bancarotta – stato di insolvenza Cass. Pen. – Sez. V, 7 aprile 2016, n. 14023, sent. Il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione è reato di pericolo a dolo generico la cui sussistenza prescinde dalla consapevolezza dello stato di insolvenza dell'impresa e dall'intenzione di agire allo scopo di recare pregiudizio ai creditori. Ai fini della sussistenza del delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale non è necessaria l'esistenza di un nesso causale tra i fatti di distrazione e il successivo fallimento, ma è sufficiente l'aver causato il depauperamento dell'impresa destinandone le risorse a scopi estranei. |