Legge - 27/01/2012 - n. 3 art. 14 undecies - Beni e crediti sopravvenuti 1Beni e crediti sopravvenuti1
1. I beni sopravvenuti nei quattro anni successivi al deposito della domanda di liquidazione di cui all'articolo 14-ter costituiscono oggetto della stessa, dedotte le passività incontrate per l'acquisto e la conservazione dei beni medesimi. Ai fini di cui al periodo precedente il debitore integra l'inventario di cui all'articolo 14-ter, comma 3. [1] Articolo inserito dall'articolo 18, comma 1, lettera s), del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, in legge 17 dicembre 2012, n. 221. InquadramentoA tenore della norma ora in esame, nel patrimonio da liquidare saranno inclusi i beni e i crediti sopravvenuti nel quadriennio successivo al deposito della domanda di ammissione alla procedura. Il patrimonio del debitore non è, dunque, formato soltanto dai beni rinvenuti al momento del deposito della domanda di liquidazione, bensì pure da quelli acquisiti in seguito, sia inter vivos che mortis causa. I beni che sopravvengono, unitamente a quelli che componevano il patrimonio del debitore al momento di apertura della procedura, sono destinati in via esclusiva al soddisfacimento dei crediti con titolo anteriore al momento di apertura del concorso dei creditori. Ne deriva che i creditori con causa o titolo posteriore a tale ultimo momento non possono trovare soddisfazione alcuna con la liquidazione del patrimonio del sovraindebitato, e quindi procedere in via esecutiva sui beni oggetto della liquidazione (art. 14-duodecies, l. n. 3/2012). Modalità e limiti dell'accrescimento patrimonialeL'accrescimento patrimoniale si compie, peraltro, in ragione di un automatismo normativo perspicuamente desumibile dalla stessa dizione della norma in commento. Il periodo di eventuale acquisizione dei beni al patrimonio soggetto alla liquidazione è circoscritto – come detto – a quattro anni, in piena simmetria con le previsioni degli artt. 14-quinquies, comma 4 e 14 novies, comma 5, l. n. 3/2012. L'acquisizione dei beni sopravvenuti deve essere fatta – per espressa specificazione normativa – previa deduzione delle passività incontrate per l'acquisto e la conservazione. Qualora i costi di acquisizione e di conservazione dei beni sopravvenuti siano maggiori del valore realizzabile in virtù della loro liquidazione, difettando una norma analoga all'art. 42, comma 3, l.fall. idonea a legittimare il curatore alla rinuncia, è plausibile ipotizzare che il liquidatore possa operare la derelictio dei beni solo sul presupposto del conseguito consenso di tutti i creditori. BibliografiaAngelici, Ferri, Manuale di diritto commerciale, Milano, 2015, 821; Bonfatti, Gli incentivi alla composizione negoziale delle crisi d'impresa: uno sguardo d'insieme, in Bonfatti - Falcone (a cura di), Le procedure di composizione negoziale delle crisi e del sovraindebitamento, Milano, 2014, 33; Caiafa, La composizione delle crisi da sovraindebitamento, in Dir. fall. 2012, I, 416; Caterini, Sovraindebitamento, ristrutturazione del debito e datio in solutum, in Rass. dir. civ. 2014, 337; Costa, Profili problematici della disciplina della composizione delle crisi da sovraindebitamento, in Dir. fall. 2014, 6, 10663; De Linz, Spunti critici sulle nuove procedure di sovraindebitamento e ordinamenti a confronto, in Dir. fall. 2015, 5, 10482; Fabiani, La gestione del sovraindebitamento del debitore «non fallibile» (d.l. 212/2011), in ilcaso.it, doc. n. 278/2012; Fabiani, Crescita economica, crisi e sovraindebitamento, in Corr. giur. 2012, 449; Fabiani, Primi spunti di riflessione sulla regolazione del sovraindebitamento del debitore non «fallibile», in Foro It. 2012, V, 94 ss.; Guiotto, La nuova procedura per l'insolvenza del soggetto non fallibile: osservazioni in itinere, in Fall. 2012, 23; Lo Cascio, La composizione delle crisi da sovraindebitamento (Introduzione), in Fall. 2012, 1021; Macario, Finalità e definizioni, in AA.VV., La «nuova» composizione della crisi da sovraindebitamento, a cura di Di Marzio-Macario-Terranova, Milano, 2013, 18; Macario, Sovraindebitamento e procedure di esdebitazione per i debitori «non fallibili». Il completamento della riforma, in Oss. dir. civ. comm. 2012, 303; Michelotti, Osservazioni in tema di procedure di sovraindebitamento di cui alla legge n. 3/2012 e succ. mod. ed integr., in Fall. 2015, 11, 1222; Modica, Profili giuridici del sovraindebitamento, Napoli, 2012; Nigro, Vattermoli, Diritto della crisi delle imprese, Le procedure concorsuali, 3, Bologna, 2014, 549; Nonno, in Sovraindebitamento e usura, a cura di Ferro, Milano, 2012, 84; Paciello, Prime riflessioni (inevitabilmente critiche) sulla composizione della crisi da sovraindebitamento, in Riv. dott. comm. 2012, II, 93; Panzani, Composizione delle crisi da sovraindebitamento, in Nuovo dir. soc. 2012, I, 9; Panzani, La composizione della crisi da sovraindebitamento dopo il d. l. 179/2012, in ilfallimentarista.it, 12 dicembre 2012; Pellecchia, Dall'insolvenza al sovraindebitamento. Interesse del debitore alla liberazione e ristrutturazione dei debiti, Torino, 2012; Rispoli, Farina, La nuova disciplina del sovraindebitamento del consumatore, in AA.VV., Problemi attuali di diritto privato. Studi in memoria di Nicola Di Prisco, Torino, 2016, 891; Sciuto, Il debitore civile sovraindebitato, in Cian (a cura di), Diritto commerciale, Torino, 2014, II, 514; Soldati, Il sovraindebitamento alla prova della riforma del diritto fallimentare, in Contratti, 2016, 6, 628; Terranova, Insolvenza. Stato di crisi. Sovraindebitamento, Torino, 2013; Terranova, La composizione delle crisi da sovraindebitamento: uno sguardo d'insieme, in Di Marzio - Macario - Terranova (a cura di), Composizione delle crisi da sovraindebitamento, Milano, 2012, 7; Tiscini, I procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio, in Riv. dir. proc. 2013, 3, 649; Vattermoli, La procedura di liquidazione del patrimonio del debitore alla luce del diritto «oggettivamente» concorsuale, in Dir. fall. 2013, I, 771. |