Sull’errore indotto dai chiarimenti della stazione appaltante

Antonio Nicodemo
02 Marzo 2016

Può essere escluso dalla procedura di gara il concorrente indotto in errore dai “chiarimenti” pubblicati dalla Stazione Appaltante?

Può essere escluso dalla procedura di gara il concorrente indotto in errore dai “chiarimenti” pubblicati dalla Stazione Appaltante?

I c.d. “chiarimenti” forniti dalle Stazioni Appaltanti tra la data della pubblicazione dei bandi di gara e la data dell'apertura delle offerte, debbono essere considerati alla luce del principio della “buona fede precontrattuale” che caratterizza le procedure ad evidenza pubblica.

Da ciò consegue che il qualificato affidamento suscitato nei concorrenti osservanti l'indicazione fornita dall'Amministrazione è senz'altro meritevole di tutela. Infatti, in questa specifica ipotesi, viene posto a repentaglio proprio il legittimo convincimento ingenerato nelle imprese da una determinata indicazione data dalla Stazione Appaltante in ordine ad uno specifico adempimento che le imprese stesse debbono eseguire ai fini della partecipazione alla gara.

In ragione di quanto sopra non può essere esclusa dalla gara l'impresa che ha osservato le indicazioni fornite dalla Stazione Appaltante in sede di chiarimenti, anche nel caso in cui queste si siano poi rivelate errate o contra legem. Tanto è stato recentemente stabilito dalla Sezione V del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 5454 pubblicata lo scorso 02 dicembre.

Per il Giudice amministrativo, infatti, nonostante i chiarimenti della Stazione Appaltante non assurgano a fonte della disciplina di gara, vale il principio della necessaria salvaguardia dell'affidamento indotto negli interessati di buona fede. Ciò in coerenza con i canoni della leale cooperazione e del favor per la più ampia partecipazione alle gare pubbliche.

Pertanto, la Stazione Appaltante non può escludere dalla gara l'impresa che abbia compilato l'offerta in conformità alle previsioni della legge di gara, potendo eventuali parziali difformità costituire oggetto di richiesta d'integrazione.

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