Chiarimenti sull'ambito di intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione

05 Maggio 2017

L'ANAC ha adottato chiarimenti in ordine alle tipologie di segnalazioni per le quali sussiste la propria competenza ad esercitare l'attività di vigilanza

Con comunicato del Presidente del 27 aprile 2017 l'ANAC ha fornito dei chiarimenti in merito all'impossibilità di svolgere l'attività di vigilanza in ambiti diversi rispetto a quelli attribuiti alla competenza dell'Autorità stessa dal d.l. 90/2014, dal d.lgs. 50/2016, dalla l. 190/2012 e dai successivi decreti delegati (d.lgs. 33/2013 e d.lgs. 39/2013).

Il comunicato rammenta che l'Autorità è competente in materia di prevenzione della corruzione nelle amministrazioni pubbliche e nelle società controllate e partecipate, in materia di vigilanza sull'affidamento e sull'esecuzione dei contratti pubblici, nonché in materia di vigilanza sulle segnalazioni dei dipendenti pubblici e relative ad illeciti commessi all'interno dell'ente/amministrazione di appartenenza e riconducibili a episodi di corruzione in senso ampio o a fenomeni di c.d. “malagestio”.

Il comunicato specifica quindi che l'Autorità può esercitare la vigilanza sui fatti oggetto delle segnalazioni riguardanti i seguenti ambiti:

1. procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture secondo le disposizioni del d.lgs. 50/2016, nonché l'attività di precontenzioso;

2. misure di prevenzione della corruzione adottate da pubbliche amministrazioni e da società/enti in controllo o a partecipazione pubblica, quali il piano triennale di prevenzione della corruzione e gli altri strumenti anticorruzione;

3. obblighi di trasparenza previsti dalla l. 190/2012 e dal d.lgs. 33/2013, come modificati dal d.lgs. 97/2016, relativi alla pubblicazione di dati, documenti, e informazioni;

4. vigilanza sugli incarichi e sull'imparzialità dei pubblici funzionari, con riguardo alle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato in controllo pubblico ai sensi del d.lgs. 39/2013, sulle ipotesi di c.d. “pantouflage” di cui all'art. 53, co. 16-ter, del d.lgs. 165/2001, nonché sull'imparzialità o conflitti di interesse dei pubblici funzionari e sull'adozione e sul rispetto dei codici di comportamento;

5. le segnalazioni di “whistleblower”, per la trattazione di eventuali illeciti segnalati dai dipendenti pubblici ai sensi dell'art. 54, co. 4-bis, del d.lgs. 165/2001.

Il comunicato chiarisce inoltre che sono archiviate le segnalazioni presentate in forma anonima, ad eccezione di quelle riguardanti fatti di particolare gravità e rilevanza che possono comunque essere tenute in considerazione.

Il comunicato prevede inoltre l'archiviazione delle segnalazioni manifestamente infondate, generiche o contenenti un mero rinvio alla documentazione allegata; l'archiviazione è altresì disposta per le seguenti tipologie di segnalazioni sulle quali l'Autorità è manifestamente incompetente:

1. segnalazioni tese all'accertamento di responsabilità penali e/o erariali;

2. segnalazioni riguardanti presunti illeciti commessi da magistrati;

3. richieste di annullamento di procedure selettive o concorsuali di esclusiva competenza del giudice amministrativo ovvero segnalazioni inerenti la mera valutazione dei requisiti di partecipazione alla procedure stesse;

4. irregolarità nelle procedure di nomina, ad esclusione dei casi di inconferibilità o incompatibilità o della violazione dei doveri di imparzialità dei pubblici funzionari;

5. segnalazioni di mere disfunzioni organizzative o rivendicazioni sindacali;

6. casi di malasanità non connessi a procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture;

7. casi di mero assenteismo dal lavoro;

8. segnalazioni di presunti conflitti politico-istituzionali all'interno di enti e istituzioni;

9. controversie di carattere esclusivamente personale quali, a titolo esemplificativo, quelle connesse a successioni, eredità, testamenti, proprietà mobiliari/immobiliari;

10. segnalazioni riguardanti anomalie nella gestione di istituti di credito o finanziari;

11. segnalazioni concernenti abusi edilizi commessi da privati;

12. questioni inerenti l'aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali quale conseguenza di presunte diseconomicità degli affidamenti.

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