Requisiti di moralità e cause di eslcusione

Redazione Scientifica
06 Marzo 2017

L'art. 38, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 163 del 2006 estende i “requisiti di moralità” richiesti per la partecipazione alle gare...

L'art. 38, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 163 del 2006 estende i “requisiti di moralità” richiesti per la partecipazione alle gare ai soci di maggioranza delle società di capitali solo laddove queste ultime siano partecipate da “meno di quattro soci”: il tenore della norma è, quindi, chiarissimo nell'esigere un presupposto (matematico) per la sua applicazione, a differenza di quanto previsto per le società di persone, ove il “controllo di moralità” è, invece, esteso a tutti i soci a prescindere dal numero degli stessi.

In tale quadro normativo, postulare un'applicazione della disposizione a una società di capitali partecipata da quattro soci equivarrebbe a operare una vera e propria “riscrittura” della norma stessa in senso ampliativo, in diretto contrasto con il suo tenore letterale, con risultati in contrasto con il principio di tassatività delle cause di esclusione dalle gare pubbliche, che notoriamente si pone a presidio dei principi di massima partecipazione e certezza normativa.

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