La gestione integrata dei servizi di valorizzazione culturale con i servizi strumentali e la scelta della S.A. di ridurre l’oggetto dell’appalto

Redazione Scientifica
10 Luglio 2017

La gestione integrata dei servizi di valorizzazione culturale con i servizi strumentali costituisce...

La gestione integrata dei servizi di valorizzazione culturale con i servizi strumentali costituisce una facoltà e non un obbligo per l'amministrazione. Ne consegue che – a prescindere dalla circostanza che, allo stato, la gestione dei servizi museali è attuata in forma integrata per un maggiore numero di siti – la scelta di optare per la gestione integrata o esclusiva dei servizi strumentali e, nell'ipotesi in cui la scelta sia caduta sulla gestione esclusiva, la scelta di affidare i servizi in appalto o in concessione, così come la scelta di individuare come oggetto della gara uno o più siti, costituiscono, nell'applicazione del dettato legislativo attributivo della relative facoltà, tipico esercizio di discrezionalità amministrativa.

La scelta discrezionale della Stazione Appaltante di ridurre l'oggetto dell'appalto, limitandolo ai soli servizi strumentali rispetto a quelli di valorizzazione culturale, a loro volta suddivisi in due lotti (uno per il servizio di vigilanza, l'altro per il servizio di biglietteria), e di ridurre l'estensione dello stesso a soli tre siti in luogo del maggior numero di siti attualmente gestiti dalla ricorrente, è coerente con l'ottica proconcorrenziale cui è ispirata la normativa europea e nazionale in materia di appalti pubblici, in quanto tendenzialmente funzionale all'ampliamento del favor partecipationis ed alla tutela delle piccole e medie imprese, consentendo la partecipazione, e la possibile aggiudicazione, non solo ai player di mercato operanti nei servizi integrati, ma anche alle imprese operanti specificamente nei settori più circoscritti della biglietteria o della vigilanza.

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