Sul costo orario del personale da dimostrare in sede di verifica dell’anomalia. Rilevanza del c.d. costo reale.

Redazione Scientifica
13 Giugno 2017

La giurisprudenza afferma in modo costante...

La giurisprudenza afferma in modo costante (ex multis: Cons. St., Sez. III, 2 marzo 2015, n. 1020; 13 dicembre 2013, n. 5984) che per il costo orario del personale da dimostrare in sede di verifica dell'anomalia dell'offerta non va assunto a criterio di calcolo il “monte-ore teorico”, comprensivo cioè anche delle ore medie annue non lavorate (per ferie, festività, assemblee, studio, malattia, formazione, etc.) di un lavoratore che presti servizio per tutte l'anno, ma va considerato il “costo reale” (o costo ore lavorate effettive, comprensive dei costi delle sostituzioni). Il costo tabellare medio, infatti, è indicativo di quello “effettivo”, che include i costi delle sostituzioni cui il datore di lavoro deve provvedere per ferie, malattie e tutte le altre cause di legittima assenza dal servizio (da ultimo: Cons. St., Sez. III, 2 marzo 2017, n. 974).

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