Condizioni e presupposti perché la violazione dell’art. 84, comma 10, d.lgs. n. 163 del 2006 possa costituire vizio dell’intera procedura di gara

Redazione Scientifica
15 Marzo 2017

La violazione dell'art. 84, comma 10, del Codice dei contratti pubblici...

La violazione dell'art. 84, comma 10, del Codice dei contratti pubblici, in un'ottica di tipo sostanzialistico, può costituire vizio dell'intera procedura di gara solo se la nomina dei commissari anteriore alla scadenza del termine di presentazione delle offerte sia in concreto suscettibile di incidere sull'indipendenza dei commissari stessi e sugli elementi discrezionali delle loro valutazioni, essendo quindi necessario esaminare caso per caso se tale principio sia stato messo in pericolo dalla nomina anticipata della Commissione.

Nell'atto di nomina della Commissione di gara, la Stazione Appaltante deve comunque esternare, seppur sinteticamente e anche attraverso l'allegazione di un breve curriculum professionale, le ragioni che l'hanno indotta a scegliere quei commissari (anche o addirittura soprattutto quando costoro sono scelti tra i dipendenti della Stazione Appaltante, laddove ciò sia consentito, come nel caso in esame, perché l'affidamento concerne un contratto di valore inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria), con riguardo alla loro compatibilità professionale con la qualifica di “esperto”. Diversamente opinando si rischierebbe di rendere non verificabile il tipo di indagine effettuata dalla Stazione Appaltante nell'individuazione dei candidati commissari e non valutabile la coerenza della scelta operata; o peggio, si rischierebbe di provocare una illegittima integrazione “postuma” della motivazione relativa alla nomina dei commissari di gara, in quanto espressa per la prima volta nelle difese prodotte in sede giudiziale e spesso non corroborate da adeguata documentazione formata prima della nomina dei commissari, con l'ulteriore conseguenza che la delibazione sulla legittimità della nomina della Commissione sia affidata all'eventualità della proposizione di un giudizio da parte di un concorrente che lamenti di aver subito un pregiudizio derivante da tale irregolare modo di procedere della Stazione Appaltante.

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