Rapporto tra l’anomalia dell’offerta ed entità dell’utile

Redazione Scientifica
16 Dicembre 2016

Nelle gare finalizzate all'affidamento di una commessa pubblica la valutazione di anomalia dell'offerta va effettuata considerando tutte le circostanze del caso concreto, poiché un utile all'apparenza modesto può comportare un vantaggio significativo...

Nelle gare finalizzate all'affidamento di una commessa pubblica la valutazione di anomalia dell'offerta va effettuata considerando tutte le circostanze del caso concreto, poiché un utile all'apparenza modesto può comportare un vantaggio significativo sia per la prosecuzione in sé dell'attività lavorativa (il mancato utilizzo dei propri fattori produttivi è comunque un costo), sia per la qualificazione, la pubblicità, il curriculum derivanti per l'impresa dall'essere aggiudicataria e dall'aver portato a termine un appalto pubblico, cosicché non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l'offerta deve essere considerata anomala, con l'unico limite del completo azzeramento del margine positivo (Cons. Stato, Sez. V, 17 marzo 2016, n. 1090; 15 giugno 2015 n. 2953; 22 gennaio 2015 n. 289; Sez. III, 10 novembre 2015 n. 5128).

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