Osservatorio sulla Cassazione - Maggio 2018
18 Giugno 2018
La revocatoria fallimentare di rimesse su conto corrente Cass. Civ. – Sez. I – 28 maggio 2018 – n. 13287, ord. In tema di revocatoria fallimentare di rimesse su conto corrente è sempre revocabile il pagamento accreditato su conto scoperto, pur se la somma relativa provenga da un separato negozio di finanziamento concluso con la stessa banca al fine del ripianare lo scoperto di quel conto.
I poteri del Tribunale nell'azione revocatoria fallimentare Cass. Civ. - Sez. I – 23 maggio 2018 – n. 12850, ord. In caso di azione revocatoria fallimentare, il Tribunale può utilizzare, ai fini della decisione, i risultati dell'indagine, estimativa o contabile, fatta espletare dal Giudice delegato nell'ambito della procedura concorsuale per verificare la fondatezza e la consistenza delle ragioni della procedura.
La cauzione con funzione di garanzia nella liquidazione dell'attivo Cass. Civ. – Sez. I – 16 maggio 2018 – n. 11957, ord. Nella fase di liquidazione dell'attivo fallimentare, al curatore è riconosciuta la possibilità di incamerare la cauzione prestata da colui che, scelto tramite procedura competitiva, non addivenga, poi, alla stipula del contratto di affitto di azienda cui quest'ultima era propedeutica, così venendo meno al rispetto della suddetta proposta, a condizione che non venga fornita la prova che l'inadempimento sia giustificato da ragioni idonee a compromettere gli interessi dell'aggiudicatario.
Insinuazione al passivo dei crediti derivanti da un contratto di leasing Cass. Civ. – Sez. I – 16 maggio 2018 - n. 11962, ord. In materia di insinuazione allo stato passivo dei crediti derivanti da un contratto di leasing che sia stato risolto prima della dichiarazione di fallimento, rientra nei poteri del giudice delegato, ai sensi degli artt. 25, comma 1, n. 8), e 92 e ss. l.fall., provvedere alla determinazione dell'equo compenso per l'uso della cosa ex art. 1526, comma 1, c.c.
Attività del coadiutore e responsabilità del curatore Cass. Civ. – Sez. II – 3 maggio 2018 - n. 10513, ord. Il coadiutore della curatela fallimentare, nominato ai sensi del secondo comma dell'art. 32 l. fall., svolge prestazioni d'opera integrative dell'attività del curatore, in posizione subordinata rispetto a tale organo della procedura concorsuale; il curatore, pertanto, risponde a titolo di "culpa in vigilando" degli eventuali errori commessi dal coadiutore nell'espletamento delle attività affidategli.
Dichiarazione fraudolenta con costi e fatture fittizi: c'è concorso tra reati fiscali Cass. Pen. – Sez. V – 25 maggio 2018, n. 23616, sent. In tema di reati fiscali, la fattispecie incriminatrice della dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture fittizie, di cui all'art. 2 D.Lgs. n. 74/2000, si esaurisce nella condotta di chi, al fine di evadere le imposte sui redditi e sull'Iva, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti indica nella dichiarazione annuale elementi passivi fittizi, l'ipotesi prevista dall'art. 3, ferma restando la finalità di evasione fiscale, incrimina chi, sulla base di una falsa rappresentazione nelle scritture contabili obbligatorie e avvalendosi di mezzi fraudolenti idonei ad ostacolarne l'accertamento, indica nella dichiarazione elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo o elementi passivi fittizi, in modo da sottrarre elementi attivi all'imposizione e da evadere le imposte in misure superiori a determinate soglie indicate dalla norma. I due reati possono concorrere, laddove nella stessa dichiarazione annuale siano indicate differenti tipologie di elementi passivi fittizi, sulla base rispettivamente dell'annotazione di fatture per operazioni inesistenti e dell'impiego di altri documenti diversamente rappresentativi di una falsa realtà contabile. |