Risoluzione del contratto di appalto integrato della progettazione ed esecuzione dei lavori e profili di giurisdizione

Redazione Scientifica
20 Luglio 2018

Viene richiamato il precedente 10 novembre 2006, n. 6638, relativo ad un caso di risoluzione del contratto d'appalto per perdita della qualificazione S.O.A. sopravvenuta all'aggiudicazione della...

Viene richiamato il precedente 10 novembre 2006, n. 6638, relativo ad un caso di risoluzione del contratto d'appalto per perdita della qualificazione S.O.A. sopravvenuta all'aggiudicazione della gara in cui è stato affermato quanto segue: «La perdita in corso d'opera della qualificazione è evento sopravvenuto nella fase di esecuzione del contratto d'appalto ed inerisce alla stessa»; e tale situazione integra l'ipotesi dell'«impossibilità sopravvenuta della prestazione, che attiene ontologicamente all'adempimento del contratto, e quindi alla fase della esecuzione, e non già alla procedura di affidamento». Tale principio ha trovato conferma nella successiva giurisprudenza non solo del Consiglio di Stato, ma anche delle Sezioni unite della Cassazione.

In linea generale il giudice della giurisdizione afferma che nelle procedure ad evidenza pubblica aventi ad oggetto l'affidamento di appalti pubblica spetta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la cognizione di comportamenti ed atti assunti prima dell'aggiudicazione o anche nella successiva fase compresa tra l'aggiudicazione e la stipula dei singoli contratti, mentre per quelli adottati nella successiva fase contrattuale, concernente l'esecuzione del rapporto, la giurisdizione è devoluta al giudice ordinario (da ultimo in questo senso: Cass., S.U., ord. 3 maggio 2017, n. 10705), sistema questo rispetto al quale si pongono alcune ipotesi di eccezione, tra le quali il caso di recesso dell'amministrazione conseguente a un'informativa prefettizia interdittiva (cfr. Cass., S.U., 29 agosto 2008, n. 21928; Cons. St., III, 7 aprile 2017, n. 1637; VI, 17 luglio 2008, n. 3603). Pertanto, il caso in questione, non rientrando tra tali eccezioni, soggiace alla regola generale che ne comporta la cognizione del giudice ordinario.

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