Osservatorio sulla Cassazione - Ottobre 2018

La Redazione
21 Novembre 2018

Torna l'appuntamento con l'osservatorio sulla Corte di Cassazione: una rassegna delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di ottobre.

Notifica tramite PEC e termini per il reclamo

Cass. Civ. – Sez. I – 22 ottobre 2018 – n. 26638, ord.

La notifica avvenuta a mezzo PEC della sentenza di fallimento ex art. 17 l.fall. è idonea a far decorrere il "dies a quo" del termine per esperire il reclamo.

Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale nel fallimento

Cass. Pen. – Sez. V – 4 aprile 2018 - n. 47503, sent.

È configurabile il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale nel caso in cui, in seguito al fallimento della società, si scopre che un investimento fatto in anni precedenti era privo di qualsiasi giustificazione o ragionevolezza imprenditoriale.

L'accertamento dei crediti nel fallimento

Cass. Civ. - Sez. I – 17 ottobre 2018 - n. 26002, sent.

La dichiarazione di fallimento costituisce evento traumatico e destabilizzante che, da un lato, impedisce l'attuazione del piano concordatario, rendendolo successivamente e giuridicamente irrealizzabile, e, dall'altro, apre un procedimento di accertamento dei crediti che i creditori, ai fini dell'ammissione al passivo (art. 93 l.fall.), devono indicare nella loro consistenza originaria. In effetti, sarebbe incoerente ritenere che il credito da ammettere al passivo debba subire la falcidia concordataria, senza che il creditore - che l'aveva dovuta accettare nella prospettiva dell'attuazione del piano e di un celere, seppur parziale, realizzo abbia potuto proporre la domanda di risoluzione del piano stesso, pur pendendo ancora il termine di cui all'art. 186 l.fall..

Bancarotta fraudolenta: le pene accessorie hanno sempre durata fissa

Cass. Pen. – Sez. V – 9 ottobre 2018, n. 45307, sent.

La pena accessoria dell'inabilitazione all'esercizio di impresa commerciale e dell'incapacità a esercitare uffici direttivi, prevista per il delitto di bancarotta fraudolenta, ha la durata fissa ed inderogabile di dieci anni, diversamente dalle pene accessorie previste per la bancarotta semplice, che devono essere commisurate alla durata della pena principale.

Mala gestio degli amministratori di società fallita: la quantificazione del danno

Cass. Civ. – Sez. I – 3 ottobre 2018, n. 24103, ord.

In caso di mancato rinvenimento delle scritture contabili, dall'omessa tenuta della contabilità, che pure integra la violazione di specifici obblighi di legge degli amministratori, in quanto tale potenzialmente lesiva, il danno non può essere quantificato in via automatica nella differenza tra il passivo e l'attivo accertati in sede fallimentare. tale criterio differenziale può essere utilizzato quale parametro per una liquidazione equitativa, ove ne ricorrano i presupposti.

L'ammissione al passivo di crediti tributari

Cass. Civ. – Sez. VI – 2 ottobre 2018 – n. 23941, ord.

L'ammissione al passivo dei crediti tributari è richiesta dalle società concessionarie per la riscossione, come stabilito dall'art. 87, comma 2, D.P.R. n. 602/1973, nel testo introdotto dal D.Lgs. n. 46/1999, sulla base del semplice ruolo, senza che occorra, in difetto di espressa previsione normativa, anche la previa notifica della cartella esattoriale, salva la necessità, in presenza di contestazioni del curatore, dell'ammissione con riserva, da sciogliere poi ai sensi dell'art. 88, comma 2, D.P.R. n. 602/1973, allorchè sia stata definita la sorte dell'impugnazione esperibile davanti al giudice tributario.

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