Transazione stipulata dopo la risoluzione contrattuale per inadempimento integra il presupposto del grave errore nell’esecuzione della prestazione

Redazione Scientifica
01 Marzo 2019

La transazione stipulata a seguito della risoluzione contrattuale disposta dalla Stazione Appaltante per grave inadempimento impedisce l'accertamento giudiziale circa la legittimità o meno della risoluzione stessa, ma determina definitivamente il consolidamento del fatto storico costituito dalla...

La transazione stipulata a seguito della risoluzione contrattuale disposta dalla Stazione Appaltante per grave inadempimento impedisce l'accertamento giudiziale circa la legittimità o meno della risoluzione stessa, ma determina definitivamente il consolidamento del fatto storico costituito dalla risoluzione per inadempimento disposta dalla S.A., che richiede, ai sensi dell'art. 1455 c.c., l'importanza e quindi la gravità dell'inadempimento. Tale circostanza (risoluzione contrattuale composta mediante transazione) integra, comunque, il presupposto del grave errore nell'esecuzione della prestazione, rilevante ai sensi dell'art. 38, comma 1, lett. f) del d.lgs. n. 163/06. Pertanto, deve essere dichiarata in sede di partecipazione, potendo rilevare potenzialmente come grave illecito professionale, la risoluzione di un contratto d'appalto seppur poi si è giunti a transazione, non potendo il concorrente dichiarante omettere di rendere la dichiarazione facendo riferimento ad una propria valutazione di non gravità della vicenda.

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