Osservatorio sulla Cassazione - Marzo 2019
17 Aprile 2019
Risoluzione del contratto di leasing finanziario ante fallimento: si applica l'art. 72-quater l. fall. Cass. Civ. – Sez. I – 29 marzo 2019, n. 8980, sent. Gli effetti della risoluzione del contratto di leasing finanziario per inadempimento dell'utilizzatore, verificatasi in data anteriore alla data di entrata in vigore della legge n. 124/2017 (art. 1, commi 136-140), sono regolati dalla disciplina dell'art. 72-quater l. fall., applicabile anche al caso di risoluzione del contratto avvenuta prima della dichiarazione di fallimento dell'utilizzatore. In caso di fallimento dell'utilizzatore, il concedente avrà diritto alla restituzione del bene e dovrà insinuarsi al passivo fallimentare per poter vendere o allocare il bene e trattenere, in tutto o in parte, l'importo incassato.
Bancarotta: le condotte distrattive degli amministratori di società in concordato punibili anche senza fallimento Cass. Pen. – Sez. V – 28 marzo 2019, n. 13686, sent. Le condotte distrattive poste degli amministratori societari sono punibili a prescindere dalla dichiarazione di fallimento: gli atti illeciti commessi prima dell'ammissione al concordato preventivo rientrano nell'ambito previsionale dell'art. 236, comma 2, n. 1, l.fall. È irrilevante che la società non sia stata dichiarata fallita, atteso che la norma incriminatrice richiamata estende la punibilità dei titolari di cariche sociali alle condotte di bancarotta commesse nella gestione di società ammessa al concordato preventivo, né rileva che i soggetti attivi abbiano eventualmente dismesso tali cariche al momento dell'apertura della procedura concorsuale.
Bancarotta: per il sequestro preventivo di quote sociali serve un nesso di strumentalità tra reato e cosa sequestrata Cass. Pen. – Sez. V – 26 marzo 2019, n. 13189, sent. È legittimo il sequestro preventivo delle quote di una società, pur se appartenenti a persona estranea al reato, qualora sussista un nesso di strumentalità tra tali beni e il rato contestato: ciò che rileva non è la titolarità del patrimonio sociale ma la sua gestione supposta illecita e il collegamento strumentale deve intercorrere, pertanto, non tra il reato e la persona, ma tra reato e cosa sequestrata.
Il concorso del collegio sindacale nei fatti di bancarotta degli amministratori Cass. Pen. – Sez. V – 19 marzo 2019, n. 12186, sent. La responsabilità, a titolo di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, del presidente e dei componenti del collegio sindacale non può fondarsi sulla sola posizione di garanzia, come ricavabile dall'insieme delle norme civilistiche, e discendere, tout court, dal mancato esercizio dei doveri di controllo, ma postula l'esistenza di puntuali elementi sintomatici, dotati del necessario spessore indiziario, dimostrativi di un'omissione dei poteri di controllo e di vigilanza espressiva di una volontaria partecipazione alle condotte distrattive degli amministratori, pur nella forma del dolo eventuale, vale a dire per la consapevole accettazione del rischio che l'omesso controllo avrebbe potuto consentire la commissione di illiceità da parte degli amministratori.
Revocatoria fallimentare di rimesse bancarie e castelletto di sconto Cass. Civ. - Sez. I – 13 marzo 2019 - n. 7195, ord. In tema di revocatoria fallimentare, e in, caso di castelletto di sconto o fido per smobilizzo crediti, non sussiste la c.d. copertura di un conto corrente bancario, in quanto essi, a differenza del contratto di apertura di credito, non attribuiscono al cliente la facoltà di disporre con immediatezza di una determinata somma di danaro, ma sono solo fonte, per l'istituto di credito, dell'obbligo di accettazione per lo sconto, entro un predeterminato ammontare, dei titoli che l'affidato presenterà. Ai fini dell'esercizio dell'azione revocatoria, quindi, le rimesse effettuate su tale conto dal cliente hanno carattere solutorio ove, nel corso del rapporto, il correntista abbia sconfinato dal limite di affidamento concessogli con il diverso contratto di apertura di credito.
Verbale di accertamento di violazione del Codice della strada e legittimazione del curatore Cass. Civ. - Sez. II – 12 marzo 2019 - n. 7017, ord. In tema di notifica al curatore fallimentare di un verbale di accertamento di violazione del codice della strada commessa da una vettura di proprietà della società fallita, è esclusa la legittimazione ad impugnare "in proprio" del curatore fallimentare anche se il verbale è stato notificato presso la sua abitazione privata.
Cessione del credito sorto prima della dichiarazione di fallimento Cass. Civ. - Sez. I – 11 marzo 2019 - n. 6930, ord. Le norme volte ad evitare un depauperamento del patrimonio del fallito, non operano nel caso di cessione del credito sorto anteriormente alla dichiarazione di fallimento, ma ceduto dopo tale dichiarazione, perché in tali casi in questione non è la protezione del patrimonio destinato ai creditori concorrenti, ma è solo di "accertare" i soggetti aventi effettivo diritto di partecipare al concorso. |