Concordato in continuità e aumento della durata del piano

La Redazione
09 Novembre 2020

L'elevazione della durata del piano da cinque a sette anni non incide sul vaglio di ammissibilità rimesso al Collegio.

L'elevazione della durata del piano da cinque a sette anni non incide sul vaglio di ammissibilità rimesso al Collegio.

In difetto di parametri positivi e di chiare indicazioni ad opera della Corte di Cassazione, reputa il Collegio che il piano concordatario si profili astrattamente conforme alle prescrizioni tecniche della raccomandazione n. 5 contenuta nella seconda edizione del 2015 delle “Linee guida per il finanziamento delle imprese in crisi”, pubblicato dall'Università di Firenze unitamente ad Assonime e CNDEC, secondo cui l'arco temporale del piano, entro il quale l'impresa deve raggiungere una condizione di equilibrio economico-finanziario, non deve estendersi oltre i 3/5 anni. Fermo che il raggiungimento dell'equilibrio non dovrebbe avvenire in un termine maggiore, il piano può avere una durata più lunga, nel qual caso è però necessario motivare adeguatamente la scelta e porre particolare attenzione alle stime previsionali utilizzate.

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