Sulla decorrenza del termine di impugnazione dell'aggiudicazione dall'accesso agli atti di gara
03 Dicembre 2020
Il caso. All'esito di una procedura aperta telematica finalizzata all'affidamento della “fornitura di un servizio di transito IP per il punto di presenza (POP) di Milano del registro e per altri POP internazionali”, l'operatore economico - collocatosi secondo in graduatoria - chiedeva alla Stazione appaltante di accedere agli atti di gara, per verificare la correttezza dell'offerta dell'aggiudicataria. Per effetto dell'accesso, emergeva che l'aggiudicataria non aveva tempestivamente generato il PASSOE e che i requisiti della sua offerta tecnica non rispettavano quanto richiesto dal disciplinare.
La questione. La Stazione appaltante eccepiva la tardività del ricorso, in quanto notificato decorso il termine decadenziale di trenta giorni previsto dall'art. 120 comma 4 c.p.a. decorrente dalla comunicazione dell'aggiudicazione.
Il TAR ha rigettato l'eccezione, richiamando il principio di diritto espresso dall'Adunanza Plenaria n. 12/2020, in virtù del quale il termine per l'impugnazione dell'aggiudicazione decorre dalla pubblicazione generalizzata degli atti di gara, tra cui devono comprendersi anche i verbali di gara, ivi comprese le operazioni tutte e le valutazioni operate dalle Commissioni di gara delle offerte presentate; la proposizione dell'istanza di accesso agli atti di gara comporta la “dilazione temporale” del dies a quo per la proposizione del gravame,quando i motivi di ricorso conseguono alla conoscenza dei documenti che completano l'offerta dell'aggiudicatarioovvero delle giustificazioni rese nell'ambito del procedimento di verifica dell'anomalia dell'offerta. |