Pubblicato in G.U. il Decreto Sostegni

La Redazione
22 Marzo 2021

Nella seduta di venerdì 19 marzo, il Consiglio dei Ministri n. 8 ha approvato il c.d. Decreto Sostegni, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriale, connesse all'emergenza da COVID-19. Il decreto è stato pubblicato in G.U. il giorno stesso (D.L. 41/2021)

Come annunciato, l'approvazione dell'atteso Decreto Sostegni è arrivata venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. Il decreto-legge, approvato su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell'Economia e delle finanze Daniele Franco e del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, prevede «misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19».
Con uno stanziamento di circa 32 miliardi di euro, cifra già autorizzata dal Parlamento come scostamento di bilancio, il testo mira a potenziare gli strumenti di contrasto all'epidemia e a contenere l'impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione adottate.

Gli interventi previsti si articolano in 5 ambiti principali.

Sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore

Come riporta il comunicato stampa diffuso dal Governo, «si prevede un contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d'impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. Per tali interventi, lo stanziamento complessivo ammonta a oltre 11 miliardi di euro».

I soggetti beneficiari sono i titolari di partita IVA residenti o stabiliti nel territorio dello Stato che svolgono attività d'impresa, arte o professione o producono reddito agrario (art. 32 TUIR), nonché gli enti non commerciali e del terzo settore.

Restano invece esclusi i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del Decreto Sostegni; i soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo l'entrata in vigore del decreto; gli enti pubblici di cui all'art. 74 TUIR e gli intermediari finanziari e società di partecipazione di cui all'art. 162-bis TUIR.

La condizione da soddisfare per richiedere il nuovo contributo è aver subito perdite di fatturato e dei corrispettivi, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30%, calcolato sul valore medio mensile.

A favore di chi ha attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza dei requisiti legati al calo del fatturato.

Il contributo prevede 5 fasce di ristoro basate sul fatturato 2019, il parametro di calcolo è il calo medio mensile a cui si applica una percentuale che decresce all'aumentare del fatturato. In pratica il contributo si calcola applicando la percentuale alla differenza tra l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 e l'ammontare medio mensile del medesimo parametro relativo all'anno 2019.

In ogni caso, tale importo non potrà essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per gli altri soggetti e non potrà essere superiore a 150mila euro.

Per il sostegno alle attività d'impresa di specifici settori, sono inoltre previsti:

- un Fondo per il turismo invernale;

- l'aumento da 1 a 2,5 miliardi dello stanziamento per il Fondo per l'esonero dai contributi previdenziali per autonomi e professionisti;

- la proroga del periodo di sospensione delle attività dell'agente della riscossione fino al 30 aprile 2021.

Per il sostegno alle imprese, è inoltre previsto un intervento diretto a ridurre i costi delle bollette elettriche.

Nell'ambito degli interventi settoriali, si evidenzia, in particolare, l'istituzione di un fondo da 200 milioni di euro, presso il Ministero dello sviluppo economico, per il sostegno alle grandi imprese in crisi a causa della pandemia.

Tale fondo opera concedendo aiuti sotto forma di finanziamenti, da restituire nel termine massimo di 5 anni. Restano escluse le impresedel settore bancario, finanziario e assicurativo.

Si ritengono in temporanea difficoltà finanziaria – secondo un criterio che richiama la nozione di crisi dettata dal nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza - quelle imprese che presentano flussi di cassa prospettici inadeguati a far fronte con regolarità alle obbligazioni pianificate e che si trovano in situazione di difficoltà come definita dall'art.2, punto 18, Reg. UE 651/2014, ma che presentano prospettive di ripresa. Non possono in ogni caso accedere agli interventi le imprese che si trovavano già in difficoltà, come definita dall'art. 3 del citato regolamento, alla data del 31 dicembre 2019.

Tale fondo può operare anche per le imprese in amministrazione straordinaria, tramite la concessione di prestito diretto:

-alla gestione corrente;

-alla riattivazione e al completamento di impianti, immobili e attrezzature industriali;

- alle altre misure indicate nel programma presentato.

Lavoro e contrasto alla povertà

Diverse sono le misure previste dal decreto in questo ambito, tra cui:

- proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021;

- proroga della Cassa integrazione guadagni;

-rifinanziamento, per 400 milioni di euro, del Fondo sociale per occupazione e formazione;

- una indennità di 2.400 euro per i lavoratori stagionali e a tempo determinato e di importo variabile tra i 1.200 e i 3.600 euro per i lavoratori sportivi;

- il rifinanziamento, nella misura di 1 miliardo di euro, del fondo per il Reddito di Cittadinanza, al fine di tenere conto dell'aumento delle domande;

- il rinnovo, per ulteriori tre mensilità, del Reddito di emergenza e l'ampliamento della platea dei potenziali beneficiari;

- l'incremento di 100 milioni di euro del Fondo straordinario per il sostegno degli enti del terzo settore;

- la proroga degli interventi per i lavoratori in condizioni di fragilità.

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