Osservatorio sulla Cassazione - Maggio 2021

La Redazione
09 Giugno 2021

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Maggio.

Bancarotta fraudolenta: il bilancio è documento utile rileva ai fini della ricostruzione del patrimonio sociale

Cass. pen., Sez. V, 26 maggio 2021, n. 20879

In materia di bancarotta fraudolenta patrimoniale, anche il bilancio può costituire documento utile ai fini della ricostruzione del patrimonio sociale, purché redatto in conformità alle prescrizioni imposte dalla legge e sia, dunque, assistito dal crisma dell'attendibilità.

Abuso del concordato preventivo in bianco

Cass. civ., Sez. I, 17 maggio 2021, n. 13222

Nel caso in cui sia stata presentata una proposta di concordato preventivo in bianco, ex art. 161, comma 6, l. fall., occorre rispettare l'obbligo di audizione del debitore previsto dall'art. 162, comma 2, per consentire allo stesso di svolgere le proprie difese prima della pronuncia di inammissibilità, salvo che, inserendosi la proposta nell'ambito della procedura prefallimentare, il debitore sia stato comunque sentito in relazione alla proposta ed abbia avuto modo di svolgere le proprie difese. Invero, nella fattispecie in esame, la proposta concordataria si è inserita nell'ambito della procedura prefallimentare, per cui non si configura la violazione dell' art. 162, comma 2, l. fall.

Fallimento e individuazione del dies a quo della prescrizione della ripetizione dell'indebito

Cass. civ., Sez. I, 15 maggio 2021, n. 13076

Al fine di determinare il dies a quo della prescrizione dell'azione di ripetizione dell'indebito promossa dal soggetto, che dopo il fallimento del suo creditore abbia pagato il creditore di questi a seguito di assegnazione giudiziale e abbia dovuto poi compiere di nuovo la prestazione nelle mani del fallimento, si rende necessario stabilire se l'art. 44 l. fall delinei una ipotesi un'inefficacia automatica oppure se tale inefficacia sia il risultato di una pronuncia giudiziale di carattere costitutivo.

Insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura fallimentare

Cass. civ., Sez. VI, 13 maggio 2021, n. 12735

L'insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura fallimentare non è soggetta al termine di decadenza di cui all'art. 101, comma 1 e 4 l. fall.

Tale insinuazione incontra, tuttavia, un limite temporale da individuarsi, in coerenza e armonia con l'intero sistema di insinuazione e sulla scorta dei principi costituzionali di cui all'art. 3 Cost. e all'art. 24 Cost., nel termine di un anno, espressivo dell'attuale sistema in materia, decorrente dal momento in cui si verificano le condizioni di partecipazione al passivo fallimentare»

Criterio di tassazione per il decreto di omologa del concordato fallimentare con intervento di terzo assuntore

Cass. civ., sez. V trib., 6 maggio 2021, n. 11925

Il decreto di omologa del concordato fallimentare con intervento di terzo assuntore deve essere tassato secondo il criterio correlato al d.P.R. n. 131 del 1986, della tariffa allegata, parte prima, art. 8, lett. a), con l'applicazione dunque dell'imposta di registro in misura proporzionale sul valore dei beni e dei diritti fallimentari trasferiti e con esclusione dalla base imponibile del contestuale accollo dei debiti collegato a tale cessione dei beni fallimentari.

Procedimento per la dichiarazione di fallimento e prova dei requisiti di non fallibilità

Cass. civ., sez. VI, 5 maggio 2021, n. 11747

I bilanci degli ultimi tre esercizi che l'imprenditore è tenuto a depositare ex art. 15, comma 4, l. fall., ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità di cui all'art. 1, comma 2, L. fall., costituiscono mezzo di prova privilegiato, in quanto sono idonei a chiarire la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa, senza assurgere tuttavia a prova legale. Pertanto in mancanza di tali bilanci bilanci il debitore può dimostrare la sua non fallibilità con strumenti probatori alternativi.

Nel caso in esame, posto il mancato deposito dei tre bilanci, la società non ha dimostrato, con altri elementi probatori, i parametri di non fallibilità, avendo al riguardo la Corte territoriale escluso tale idoneità probatoria delle mere copie non conformi delle scritture contabili ai fini della dimostrazione dell'insussistenza dei presupposti per l'assoggettabilità al fallimento.

Fallimento, sentenza sfavorevole per il creditore e onere di impugnare la decisione

Cass. civ., sez. VI, 5 maggio 2021, n. 11741

Il creditore, nei casi in cui il fallimento intervenga dopo una sentenza di primo grado non definitiva e che abbia rigettato la pretesa nei confronti dell'imprenditore fallito, deve proseguire nell'appello e non già proporre istanza di ammissione al passivo. Il creditore che abbia avuto un accertamento negativo del suo credito prima che il debitore fallisca ha, infatti, necessità di impugnare quell'accertamento proprio per evitare che altrimenti diventi giudicato.

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